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Il cantante autodidatta (qualche consiglio senza pretese)

Come si fa ad imparare a cantare? C’è un percorso che aiuti l’autodidatta a migliorare l’utilizzo della propria voce, cercando di sviluppare una base tecnica con esercizi specifici?

Bisogna cominciare dicendo che qui nessuno si atteggia a insegnante di canto e che sicuramente la scelta migliore per sviluppare la tecnica del canto è andare a lezione di canto (mentre quello dell’autodidatta non è un percorso semplice).
Chiarito questo, spero comunque che questi piccoli consigli possano essere utili.
Riporto alcuni punti sintetici a riguardo del tema trattato.

Come si canta: la postura
La posizione migliore per cantare è in piedi, dritti ma non rigidi. E’ molto importante non irrigidirsi, essere sciolti pur mantenendo un buon tono muscolare.
Per farsi un’idea può essere utile osservare dei cantanti lirici, che in genere adottano una postura ideale all’emissione vocale.

La respirazione
Come più o meno tutti sappiamo, o dovremmo sapere, la respirazione è un fattore molto importante per la corretta emissione vocale. La cosidetta “respirazione diaframmatica” (una terminologia che però può risultare fuorviante) è spesso considerata un elemento centrale nella tecnica del canto.

Partiamo dicendo che la respirazione deve essere naturale, non forzata o artificiosa.
Cercare di gonfiare la pancia alla ricerca della “respirazione diaframmatica” è sbagliato. L’aria entra nei polmoni, contenuti nel torace, non nella pancia; il movimento della pancia, si deve piuttosto creare in automatico, in conseguenza.
Proviamo dunque a fare dei bei respiri profondi ma “naturali”, come si fa a volte in spiaggia, o in montagna. Prendiamo fiato, e proviamo a inspirare espandendo il torace, per arrivare progressivamente a respiri più profondi, che riempiano d’aria i polmoni.
Per esercizio, eventualmente proviamo a espirare tutta l’aria dai polmoni, svuotando il torace, prima di prendere un bel respiro.
Ovviamente si può respirare sia con il naso che con la bocca, anche se mentre si canta in genere verrà più facile e naturale respirare con la bocca.

Se quanto detto finora riguarda sostanzialmente l’inspirazione, è importante esercitarsi anche con l’espirazione; in questo caso l’obbiettivo dovrebbe essere quello di creare e mantenere un flusso d’aria costante (per tutta la durata dell’espirazione), senza svuotare i polmoni troppo velocemente (ovviamente, quando cantiamo, dovremmo imparare a gestire adeguatamente il flusso d’aria a seconda delle esigenze, senza “sprecarlo” troppo in fretta, poiché esaurito il flusso d’aria si esaurisce il suono).
Il cantante deve imparare a controllare il flusso dell’aria in fase di espirazione.

Allenarsi in questo senso con esercizi di inspirazione e espirazione è molto utile per porre le basi alla tecnica del canto. Nel tempo si imparerà poi ad adeguare la respirazione alle necessità specifiche del nostro cantato, ma una solida base in questo senso ne costituisce il presupposto.

Come cantare
L’emissione è chiaramente uno degli aspetti critici del canto.
Il canto deve sfruttare con naturalezza il flusso d’aria, cosicché le cavità attraversate dalla vibrazione prodotta dalle corde vocali possano amplificare la vibrazione stessa. Riuscire a sfruttare bene l’espirazione e la risonanza delle cavità sopra le corde vocali (faringe, bocca e naso; queste devono amplificare la voce come una cassa armonica fa per uno strumento acustico) è fondamentale per non scadere nel cantato solo di gola (peraltro molto faticoso, e alla lunga dannoso): con una tecnica adeguata si può ottenere anche una voce potente (se e quando necessaria), senza doversi sforzare più di tanto.
Non si deve mai urlare quando si canta. Il canto può essere più o meno potente sfruttando correttamente quanto abbiamo detto, senza dover gridare di gola.
Inoltre, ricordiamoci che si canta per altre persone, e l’intenzione deve essere quella di far arrivare naturalmente la voce al pubblico, proiettarla verso il pubblico.
Un argomento a parte è invece l’utilizzo di un microfono: anche questa è una pratica da sviluppare, allenare. Un cantante deve saper adattare la propria emissione quando utilizza una forma di amplificazione, sapendo gestire l’intensità e le caratteristiche dell’emissione stessa, o anche modificando la propria distanza o posizione rispetto al microfono durante l’esecuzione.

Prima di esercitarsi con una parte di cantato, è consigliabile scaldare la voce per qualche minuto, senza sforzarla.
Per cominciare può essere utile allenarsi su dei vocalizzi (ossia emettere una sola vocale, magari seguendo una semplice melodia), cercando ad esempio di mantenere costante il suono prodotto per un tempo relativamente lungo (il ché significa saper sfruttare bene il flusso d’aria durante l’espirazione).
Mentre si canta la bocca deve essere ben aperta, e si deve cercare di articolare bene le parole (per esercizio si può anche esagerare l’articolazione) con movimenti fluidi e non rigidi; la muscolatura della faccia e del collo (come anche delle altre parti del corpo) va sfruttata in modo naturale, senza porla in tensione.
Il canto deve essere naturale, non sforzato e nemmeno artificioso. E’ evidente che, specie i primi tempi (avendo varie cose a cui pensare) si tenda ad essere più “meccanici”, ma automatizzando progressivamente gli aspetti tecnici, l’obbiettivo deve essere quello di un’emissione vocale naturale.
Non è consigliabile, specie all’inizio, sforzare la voce cercando di salire (o anche scendere) verso tonalità chiaramente difficoltose per la nostra estensione, e nemmeno cercare di imitare in tutto e per tutto il cantato di un altro artista che ci piace (può comunque essere un riferimento, ma in generale non dovremmo cercarne un’imitazione artificiosa a scapito del nostro timbro).
Dobbiamo imparare a valorizzare il nostro timbro e la nostra particolare voce.

All’inizio cantare e automatizzare gli aspetti tecnici sarà anche faticoso, ma l’obbiettivo è quello di arrivare a un cantato che sfrutti naturalmente la base tecnica impostata con l’esercizio.

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